sabato 19 luglio 2008

E' andata...

Alla fine sono andata. E come sempre succede non è stato come avevo immaginato.
Grazie al mio pass-auto residenti sono riuscita a parcheggiare abbastanza vicino all'Arena (ecco...la vista delle decine di multe all'uscita mi ha dato non poca soddisfazione :-D), sono arrivata con un certo anticipo, ho ritirato i biglietti e ho cominciato a guardarmi in giro con aria smarrita e circospetta. Stranamente non riuscivo a pensare a nulla...
Poi ho pensato bene di evacuare prima dell'arrivo del mio amico così ho chiesto se ci fosse una toilette al primo tizio sotto mano, il quale mi ha elegantemente risposto "Non so, io l'ho fatta dietro un albero". Ah...che gioventù bruciata :-) Se non altro mi ha fatto ridere e distogliere il cervello da brutti pensieri. Poi arriva una telefonata:
Ciao, sono qui. Tu dove sei?
No...non era l'innominabile :-) In un film sarebbe stato lui...ma era solo un concerto.
Era il mio amico grazie al quale ho vissuto uno splendido concerto. Lui è stato perfetto. Perfetto come non era stato invece Inny (innominabile è troppo lungo e sa un po' di manzoniano) all'ultimo concerto che abbiamo visto insieme.
Per questo mi chiedo: ma perché non c'è mai la quadratura di tutto?
C'è l'evento giusto, la compagnia giusta e magari lo viviamo da schifo. Oppure c'è l'evento giusto e la compagnia sbagliata. Insomma...non fila mai come l'abbiamo immaginato nella nostra testa. E quando accade qualcosa di perfetto...che ci sorprende...non eravamo pronti a viverlo. E' come le foto scattate all'improvviso: sono belle perché non in posa, fermano l'istante, qualcosa di imprevedibile, ma sono così dannamente artigianali. Magari l'espressione del viso è stupenda ma ci sono gli occhi rossi, una ciocca di capelli che copre mezza faccia, la gonna stropicciata...
Certo Photoshop aggiusta tutto. Ma per me usare Photoshop è come mentire.
E a che serve mentire a sé stessi nella propria vita?

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